Rosanna Di Cecca
Arte Figurativa
La pittura Metafisica ha tracciato un importante solco nella storia dell’arte del Novecento, ampliando il concetto della ricerca di un senso nelle cose che doveva trascendere la realtà empirica, l’esperienza dei sensi, per dare una vita più ampia agli oggetti e agli edifici scelti come soggetti preferiti da artisti come De Chirico, Carrà e Morandi. Nel suo evolversi la Metafisica gettò le basi e costituì il punto di partenza per il Surrealismo, più orientato a scavare significati, a svelare pensieri e profondità esistenziali caratteristici di un’epoca di profondi cambiamenti in cui era necessario mantenere un forte contatto con il lato irrazionale e con il sogno, manifestando attraverso la pittura, concetti, parole e immagini senza legarli ai freni inibitori della mente, del collegamento razionale, per dare una spiegazione ai misteri e al disorientamento in cui si trovò l’uomo della prima metà del Diciannovesimo secolo, alle prese con trasformazioni epocali, modificazioni generate dall’avvento delle nuove tecnologie, dagli anni della Grande Guerra. Nell’era contemporanea, e nello specifico in Rosanna Di Cecca, i due movimenti spesso si fondono, dando vita a un Surrealismo Metafisico in cui protagonisti principali non sono più solo gli oggetti inanimati bensì anche il mondo animale, che l’artista collega alle emozioni più profonde, attribuendogli la capacità di portare alla luce la voce più intima della sua interiorità. In bilico tra leggerezza e desiderio di scoprirsi l’artista rappresenta il proprio stato d’animo, la sensazione di un attimo che, come in un libro, sembra sfogliare pagina dopo pagina, affrontando schermi e timori che senza l’approccio pittorico probabilmente non sarebbero mai riusciti a emergere.
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